Come ritirare una querela

Hai proposto querela nei confronti di qualcuno, ma ci hai ripensato e non vuoi far sì che ne scaturisca un procedimento o che prosegua? O semplicemente non hai non hai più interesse? Vediamo insieme come fare per ritirare una querela.

La funzione e i termini della querela

La persona offesa da un reato per segnalare l’illecito sporge querela, così che la giustizia faccia il suo corso e si possano attivare i meccanismi volti a “processare” l’autore del fatto.

Senza querela, l’autore del crimine, anche se sorpreso in flagrante, non potrà essere processato e, pertanto, non risponderà delle conseguenze del proprio atto.

Il termine per proporre querela è di 3 mesi, che decorrono dal momento in cui la vittima ha avuto conoscenza del reato. 

Rinuncia e remissione della querela

Mentre la remissione consiste nel ritiro della querela già sporta, la rinuncia viene fatta ancor prima di presentare querela.

Guardando più approfonditamente ai due istituti, è possibile affermare che la remissione è una sorta di ripensamento sulla querela già sporta. Conseguenza della remissione è l’estinzione del reato e può intervenire fintanto che l’imputato non sia stato definitivamente condannato.

Diversamente, con la rinuncia la persona offesa non potrà più presentare la querela.

Il codice penale, all’art. 124 stabilisce che la rinuncia può essere espressa o tacita. Nel primo caso, essa andrà fatta per iscritto ovvero oralmente alla presenza di un ufficiale di polizia giudiziaria o di un notaio. Successivamente dovrà essere consegnata all’autore del reato con debita sottoscrizione. La rinuncia tacita, invece, si avrà laddove la vittima ha compiuto fatti incompatibili con la volontà di querelare.

La rinuncia alla querela è irrevocabile e incondizionata, nel senso che non può essere sottoposta a condizioni (ad esempio, il risarcimento del danno). Si aggiunge, altresì, che la stessa si estende a tutti coloro che hanno commesso il reato.

fonte: https://studiolegaleparentebianculli.com/